Somewhere Else: ma la recensione?

Che dire... me la sono dimenticata!!!

No scherzo, in realtà non ho avuto molto tempo...
Somewhere Else è un disco contradditorio che ha creato molti pro-fan e cons-fan (chi è pro e chi è contro, non s'era capito?).
Io sono un pro-fan. Mi piace. Punto.
Ecco i miei commenti:

- the Other Half: ritmica bellissima, chitarre graffianti e una struttura decisamente articolata... un brano non tipicamente marillion. Bellissimo opener...

- See it Like a Baby: ora posso confermare che, nonostante mi acchiappi, è il brano più debole del disco ma si conferma come un perfetto singolo

- Thank You Whoever You Are: primo brano dagli echi beatleasiani ma con un bridge finale che sta lì a dimostrare il cambio di mood generale intrapreso dai Marillion che usano suoni più tipici di certo space-rock e rock alternativo

- Most Toys: una botta nello stomaco. Pezzo Hard Rock. Dissonanze (una novità di questi nuovi Marillion). Dura poco ma fulmina l'ascoltatore. I Marillion continuano a dimostrare che hanno riveduto molto il modo di arrangiare i pezzi. Dal vivo spacca...

- Somewhere else: inizia in pure stile Marillion ma si evolve lentamente verso qualcosa di diverso e, infatti... sorprende nel finale prima con un Hogarth in stile Wilson e poi con un aumento repentino di ritmo e intensità. Un finale SPAZIALE dove riecco il classico MURO DI SUONO ma con un Rothery ancora "diverso dal solito", potente supportato da riff graffianti e arrangiato divinamente. "

- Voice from the Past: altro pezzo a più tempi. Altra progressione, altri suoni poco "tipici" dello stile marillion. Rothery in secondo piano con una chitarra graffiante... Questi "nuovi" Marillion si sono riletti con grande coraggio e capacità di "osare"

- No Such Thing: grande sorpresa. Giro di chitarra ipnotico, voce effettata. Sentori di psichedelia e space-rock. Echi di chitarra blues appena accennati. Ma come diavolo gli è venuto questo pezzo?!?

- The Wound: altro pezzo forte. Altro brano da ascoltare con attenzione per sentire le modulazioni. Anche qua mi ripeto fino alla nausea: non sono i "soliti" Marillion. Mettiamoci pure le chitarre che in alcuni punti sembrano più di due... mettiamoci un cantato articolato... bridge con batteria elettronica (o effettata).

- The Last Century for Man: ritmica jazzata... suoni sempre graffianti e diretti. Assolo Rotheriano ma non troppo. Mosley ottimo... Progressione e finale incredibile (altro muro di suono) con archi.

- Faith: versione più "sinfonica" in perfetto stile hogarth. Continua a non piacermi, ma devo ammettere che è stata riarrangiata benissimo ed ha acquistato un po' di freschezza... Però dopo le botte di The Wound, forse mi aspettavo o qualcosa di più cupo e atmosferico o un'altra sberla rock. Ma forse arriverà con il prossimo disco...

Beh, spero che i cons-fan non mi sputino in un occhio quando mi vedono...

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