Quando cercavamo casa...

Sono ben tre anni che siamo proprietari di casa... ed è per questo che mi sono affiorati questi ricordi... più di due anni alla ricerca di una casa tra il 1999 e il 2002. Ecco qualche episodio gustoso.


Caso 1: l'architetto

Primo appartamento della nostra esperienza. Bilocale ristrutturato da architetto (quanto si sbrodolano scrivendo "da architetto", anche se spesso "l'architetto" è quello di Aiazzone che ti invita a pranzo), viale Monza, finiture di pregio, vicinanza metro. Appuntamento con l'agente davanti al portone.
Mentre aspettiamo esce una signora (1 metro ed una manciata di millimetri) che, senza neanche tanti convenevoli, esordisce con uno squillante "Siete quei guajò per la cas'? Ecc' io so' portinaia, mezz' giornà!" (ecco perchè... mezza portinaia, mezza giornata. Cosa si fa per risparmiare...).
Dopo questo inizio pittoresco arrivo l'uomo dell'agenzia... in moto (fa fico... d'altronde se hai una casa ristrutturata da architetto, sei un fico e quindi ci vuole la moto). Ci accompagna nello stabile.
Vecchia casa di ringhiera... un cortile con una decina di nauseabondi sacchi neri dell'immondizia accatastati;
"si ma presto qui faranno una botola per contenerli tutti"
... una botola?!? Una botolaa?!?! Davanti a casa?!?! Occultamento improprio di pattume... davanti casa.
Nel frattempo dagli "spalti" (le ringhiere) si sentono i tradizionali e quotidiani scambi di opinione dei condomini;
"A stronzo, ma nun hai pagato la rata?"
"Nun me scassà, fijo de 'na mignotta"
"E io ti scendo le mani addosso"
"Provaci e ti rapisco quel cane pulcioso, e te lo restituisco in carpione"
Ah, suoni della vecchia Milano...
La casa è al pianoterra e l'ingresso è DAVANTI ai sacchi neri (o alla "prossima" botola).
L'interno non è così malvagio. Travi a vista, finiture effettivamente di lusso, e la camera almeno NON da sul cortile ma sul retro (autofficina a 2 metri dalla finestra... no forse è solo una carrozzeria...). Poca luce, pochissima luce... forse l'architetto aveva la cataratta.
Conclusione: l'agenzia che la proponeva era proprio alla canna del gas, l''architetto che l'ha "ristrutturata" no, ma la canna c'entra comunque...


Caso 2: geografia, che passione...

Annuncio sul solito giornale di case (ne avrò letti 2000): porzione di villetta, vicinanze Segrate, con giardino, taverna, 3 locali, cucina abitabile, etc... 350 milioni (N.d.A.: c'erano ancora le lire...). Urka... chiamo... mi sembra un po' sottoprezzo ma non si sa mai.

"Pronto? Si salve chiamo per quella porzione di villetta vicinanze Segrate"
"Si, allora..." seguono 10 minuti di descrizione dettagliata dell'interno, dalle porte alle dimensioni delle prese.
"Ah bene, interessante. Ma Segrate esattamente dove?"
"Ha presente Pandino?"

Appunto...

P.S. per i "non-lombardi" Pandino è in provincia di Cremona... diciamo ad un'oretta da Segrate?


Caso 3: appuntamento via email

Annuncio su giornale: bilocale ristrutturato da architetto (aridanga... speriamo non sia lo stesso pirla), vicinanze Maciachini, prossima fermata MM3, ultimo piano con ascensore, 2 balconi, cucina abitabile, camera, bagno con vasca idromassaggio, capitolato di pregio. Email: pincopallo@pallino.it.
Mah... strano annuncio. Scrivo email dicendo che vorrei vedere l'appartamento, lasciando mio numero di cell. Dopo qualche minuto (!!!) mi chiama uno, dicendomi che è quello della casa in oggetto. Prendo appuntamento... un sabato mattina ("se ha problemi mi scriva un email" ...i telefoni questi sconosciuti...).
All'appuntamento si presenta un tipo pittoresco. Abbronzato, accento meridional-milanese, cravatta regimental di dimensioni stratosferiche (hai presente Caccamo? Ecco...), vestito di nero, occhiali neri, capelli neri, camicia bianca... uno di Man in Black insomma... ci scommetto che alla fine della visita mi "flasha" con una specie di penna ed io torno a casa senza ricordarmi una mazza (bel modo di vedere le case). A parte questo, dopo qualche minuto di presentazioni, mi fa entrare nello stabile.
Prima "sorpresina"... l'ascensore NON c'è, ma ci sarà!! Li stanno costruendo (in 'ste case c'è sempre un gran da fare... costruiranno, faranno, apriranno...). Quindi? 6 piani A PIEDI (se tieni conto che la casa è primo novecento e che i piani sono di 3.5 metri, vedi tu...)! Alla fine della scalata, dopo aver incontrato uno Sherpa tibetano ed uno scalatore tedesco (si era perso... mi ha chiesto se sapevo dov'era la val Zebrù!!), eccoti l'appartamento.
La descrizione dice tutto. Ingresso, porta del bagno subito a destra (sai com'è... se scappa, scappa), corridoietto, cucina e soggiorno, e alla fine la camera. Il tutto sviluppato ad U, ovvero ingresso e camera hanno una parete in comune. Insomma se ti scappa da pisciare nel bel mezzo della notte, devi farti quasi 20 metri, evitando i divani del soggiorno, il frigo in cucina... il tutto "in curva", quindi occhio alla forza centrifuga. Conclusione... a parte le finiture di lusso e i due graziosi balconcini (il diminutivo è obbligatorio visto che si parla di due pertugi di 1.5m per 1 m) la casa è strutturata da un cannaiolo.
Quindi... l'architetto deve essere lo stesso pirla del caso 1.


Caso 4: viva la comodità!

Rodano, ultimo piano, quartiere Mondadori, 3 locali con cucina semi-abitabile (quel "semi" mi fa una paura... secondo me semi-abitabile significa che per poco non è impossibile starci dentro se non in piedi con le braccia ben ADESE al corpo), terrazzo di 30 mq. Si va a dare un'occhiata (a Rodano ci abitano la maggior parte dei nostri amici, quindi va bene...). L'appartamento è venduto direttamente dal privato (le agenzie ci avevano scassato i maroni... se poi usano certi architetti cannaioli) e quindi ci accordiamo con lui. La casa è un grazioso bilocale trasformato in 3 locali dal simpatico proprietario. Certo. Peccato che le dimensioni erano di un NORMALE bilocale. Quindi il risultato era un tre locali dove un qualsiasi starnuto avrebbe provocato dissesti all'arredamento della casa. In pratica: cucina semi-abitabile significa un BUCO di 4 mq dove ci si siede in due su due trampoli e si mangia su un asse di 25 x 50 cm (vedi timore sopra)! Il soggiorno conteneva un numero SPROPOSITATO di roba; compreso un clavicembalo. Il problema è che muoversi risulterebbe impossibile anche per David Copperfield. Il terzo locale era una cameretta 3 x 3 ricavata frazionando il soggiorno con delle "belle" pareti in legno di pino "a vista" che dava quel non so che di "casetta-in-canadà", con tanto di finestrella che dal corridoio permetteva di vedere all'interno della cameretta!!! Conclude il "capolavoro" di casa, un bagno con tappezzeria di sughero (tanto non assorbe l'umidità... al massimo la TRASUDA), e una camera da letto dove il fondo del letto era a 30 cm dal muro... quindi se vuoi camminare davanti al letto devi essere MAGRISSIMO (oppure Copperfield) e infine un bella cabina armadio adibita a studio. E l'armadio? A parte un piccolo 3 ante (non ci stava altro) i vestiti erano stipati in varie botole sparse per la casa (il nuovo proprietario avrebbe lo splendido plus di indovinare dove sono...).
Prezzo? Un "abbordabile" 230 mila euro!!!
Mortacci loro...

Commenti

Anonimo ha detto…
Impossibile rendere le risate che mi sono fatto leggendo... che roba!
Comprar casa è un vero casino e i venditori delle bestiazze...
Comunque se consola, anche comprando dal costruttore se ne vedono delle belle: personalizzazioni impossibili ("mah, io metterei una luce in più sul terrazzo" "eh no! mi spiace, rovina l'estetica della palazzina" ... peccato che poi siamo tra i pochi a non avere le luci aggiuntive ...), allagamenti di parquet in prossimità della consegna ...

Fortuna che ora (o per ora?!?) è passata!
Anonimo ha detto…
Sono sdraiata per terra dal ridere, manca poco mi hai fatto strozzare su una Pringle... infame!

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